f Nik's room: aprile 2006
  • L’ultima cera [parte terza] - Funerali di Berlusconi, presente anche Mattarella. Non si fidava. Mattarella è apparso scuro in volto. Sperava ci fosse anche stavolta Benigni. (Ma anche q...

30 aprile 2006

1° Maggio Festa dei Lavoratori

Il 1 Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione. "Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire" fu la parola d'ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.

La storia del primo Maggio rappresenta, oggi, il segno delle trasformazioni che hanno caratterizzato i flussi politici e sociali all'interno del movimento operaio dalla fine del secolo scorso in poi.
Le profonde trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini, la progressiva omogeneizzazione delle abitudini hanno profondamente cambiato il significato di una ricorrenza che aveva sempre esaltato la distinzione della classe operaia. Il modo di celebrare il 1 maggio è quindi cambiato nel corso degli anni.
Da diversi anni Cgil, Cisl, Uil hanno scelto di celebrare la giornata del 1 Maggio promovendo una manifestazione nazionale dedicata ad uno specifico tema.
Le segreterie Nazionali di CGIL-CISL-UIL hanno deciso di caratterizzare la celebrazione del 1° maggio 2006 ponendo al centro dell’attenzione i temi del “Lavoro – Sviluppo – Costituzione – Libertà – Contro le mafie”.


Buon Primo Maggio a tutti.

29 aprile 2006

Subito il governo Prodi

"E' necessario abbreviare il più possibile questa fase di grave incertezza politica. Il governo Berlusconi uscito sconfitto alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006 non ha più la fiducia del paese. Ogni minuto che passa rappresenta un pericolo per la democrazia nel nostro Paese."

E' stata lanciata in rete una raccolta di firme di singoli cittadini e di associazioni di base a sostegno di una Petizione nazionale (vedi sotto) rivolta al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, affinché - nel pieno rispetto del dettato costituzionale - dia al più presto l'incarico di formare il governo a Romano Prodi.


PETIZIONE DI CITTADINI ED ASSOCIAZIONI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI

Carlo Azeglio Ciampi
Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale
Roma

Signor Presidente,
corrisponde ai più alti interessi della nostra democrazia l'esigenza da Lei espressa di voler concludere nel pieno rispetto della prassi istituzionale un settennato condotto con grandissimo equilibrio ed altissimo senso dello Stato. Per questi sette anni gli italiani devono ringraziare la Sua grande statura morale, politica e istituzionale.
In forza di questa nostra convinzione sentiamo l'urgenza di rappresentarLe una stringente necessità, che noi viviamo sia come cittadini sia in quanto associazioni, ma che siamo sicuri incontri anche gli interessi fondamentali del nostro amato Paese.
L'Italia è una grande nazione democratica ed è in grado di affrontare tutte le prove che le si parano davanti. La complessiva situazione economica, sociale, morale e politica - interna ed internazionale - esige però che il nostro Paese entri al più presto nel pieno della propria funzionalità istituzionale.
In assoluto adempimento del dettato costituzionale, verificati i tempi tecnici, una volta eletti i Presidenti dei due rami del Parlamento e i Presidenti dei Gruppi parlamentari, le nuove Camere saranno nel pieno delle proprie funzioni. A quel punto non ci sarà alcun impedimento istituzionale a che Lei possa iniziare le consultazioni e conferire l'incarico per la formazione del nuovo governo.
Per questo, con la presente petizione, chiediamo rispettosamente a Lei di voler affidare al più presto l'incarico per la formazione del Governo all'on. Romano Prodi, leader della coalizione che ha legittimamente vinto le recenti elezioni politiche.

Questo appello è stato scritto da Roberto di Nunzio, giornalista, direttore di "Reporter Associati International", con la partecipazione di Lello Voce, giornalista e scrittore, e Rodrigo Vergara, direttore di "ArcoirisTv". Se vi riconoscete nei contenuti del testo e se credete - come crediamo noi - che l'attuale situazione politica rappresenti un grave pericolo per i presupposti stessi della democrazia nel nostro paese, aderite all'appello e aiutateci a diffonderlo attraverso il web, i media e durante le manifestazione e gli incontri pubblici.

Se condividi l'iniziativa ti chiediamo tre cose:

  • invia la tua adesione con nome, cognome e città a: incaricoaprodi@libero.it
  • promuovi il passaparola telematico
  • promuovi anche l'adesione di associazioni, comitati, organizzazioni di base...

Volti nuovi per un Paese che vuole cambiare

Ieri sono iniziate le votazioni per l'elezione del Presidente del Senato della Repubblica: seconda carica istituzionale del nostro Paese. E' stata una giornata non senza colpi di scena. Anche se lo spettacolo non è stato molto edificante, non è su questo punto che vorrei soffermarmi, ma piuttosto sulla scelta del centrodestra di candidare il Sen. a vita Giulio Andreotti. L'idea di una sua elezione mi mette molta tristezza. Sarebbe un duro colpa per la già ristretta maggioranza dell'Unione, ma soprattutto sarebbe una battuta d'arresto per tutto il nostro sistema democratico: un evento come questo toglierebbe l'ossigeno a chi si batte per una svolta nella politica per una gestione più trasparente nell'ammistrazione della Cosa pubblica.
Per motivare della mia personale indignazione quando vedo passare le schede con il nome del Sen. Andreotti ho allegato il seguente articolo di Marco Travaglio che racconta dei legami di Andreotti con la mafia attraverso le sentenze dei processi che lo hanno visto coinvolto.
Quasi certamente non verrà eletto e questa parentesi si chiuderà presto (speriamo), ma con conseguenze per l'Italia? E poi qualcuno si stupisce ancora perchè all'estero siamo ancora visti come il Paese dei mafiosi.

La seconda carica dello Stato a un prescritto per mafia?

di MARCO TRAVAGLIO

Il giovin virgulto individuato dalla Casa delle Libertà per la presidenza del Senato, in nome del rinnovamento della politica, si chiama Giulio Andreotti. Molti eccepiscono che l'ex (sette volte) presidente del Consiglio ha pochi tratti in comune con Silvio Berlusconi. Ma almeno uno ce l'ha: una prescrizione. Nella sentenza più agghiacciante (e dunque più sconosciuta) pronunciata nella storia della giustizia occidentale, è scritto che Andreotti ha "commesso" il reato di associazione per delinquere (Cosa Nostra, per la precisione) fino al 1980, e se l'è cavata solo grazie al fattore-tempo. E' la sentenza emessa dalla Corte d'appello di Palermo nel 2003 e resa definitiva dalla Cassazione nel 2004. I giudici di appello parlano di "una autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell'imputato verso i mafiosi" fino alla "primavera del 1980". Nel dettaglio, ritengono provate le "amichevoli e anche dirette relazioni del sen. Andreotti con gli esponenti di spicco della cosiddetta ala moderata di Cosa Nostra, Stefano Bontate e Gaetano Badalamenti, propiziate dal legame del predetto con l'on. Salvo Lima, ma anche con i cugini Salvo, essi pure organicamente inseriti in Cosa Nostra"; i "rapporti di scambio che dette amichevoli relazioni hanno determinato: il generico appoggio elettorale alla corrente andreottiana; il solerte attivarsi dei mafiosi per soddisfare, ricorrendo ai loro metodi, talora anche cruenti, possibili esigenze - di per sé, non sempre di contenuto illecito - dell'imputato o di amici del medesimo; la palesata disponibilità e il manifestato buon apprezzamento del ruolo dei mafiosi da parte dell'imputato"; "la travagliata, ma non per questo meno sintomatica ai fini che qui interessano, interazione dell'imputato con i mafiosi nella vicenda Mattarella, risoltasi, peraltro, nel drammatico fallimento del disegno del predetto di mettere sotto il suo autorevole controllo la azione dei suoi interlocutori ovvero, dopo la scelta sanguinaria di costoro, di tentare di recuperarne il controllo, promuovendo un definitivo, duro chiarimento, rimasto infruttuoso per l'atteggiamento arrogante assunto dal Bontate". Insomma "il sen. Andreotti ha avuto piena consapevolezza che suoi sodali siciliani intrattenevano amichevoli rapporti con alcuni boss mafiosi; ha quindi, a sua volta, coltivato amichevoli relazioni con gli stessi boss; ha palesato agli stessi una disponibilità non meramente fittizia, ancorché non necessariamente seguita da concreti, consistenti interventi agevolativi; ha loro chiesto favori; li ha incontrati; ha interagito con essi; ha loro indicato il comportamento da tenere in relazione alla delicatissima questione Mattarella, sia pure senza riuscire, in definitiva, a ottenere che le stesse indicazioni venissero seguite; ha indotto i medesimi a fidarsi di lui e a parlargli anche di fatti gravissimi (come l'assassinio del Presidente Mattarella) nella sicura consapevolezza di non correre il rischio di essere denunciati; ha omesso di denunciare le loro responsabilità, in particolare in relazione all'omicidio del Presidente Mattarella, malgrado potesse, al riguardo, offrire utilissimi elementi di conoscenza". Conclusione: "La Corte ritiene che sia ravvisabile il reato di partecipazione alla associazione per delinquere nella condotta di un eminentissimo personaggio politico nazionale, di spiccatissima influenza nella politica generale del Paese ed estraneo all'ambiente siciliano, il quale, nell'arco di un congruo lasso di tempo, ... incontri ripetutamente esponenti di vertice della stessa associazione; intrattenga con gli stessi relazioni amichevoli, rafforzandone la influenza; appalesi autentico interessamento in relazione a vicende particolarmente delicate per la vita del sodalizio mafioso; indichi ai mafiosi, in relazione a tali vicende, le strade da seguire e discuta con i medesimi anche di fatti criminali gravissimi da loro perpetrati in connessione con le medesime vicende, senza destare in essi la preoccupazione di venire denunciati; . dia a detti esponenti mafiosi segni autentici - e non meramente fittizi - di amichevole disponibilità, idonei... a contribuire al rafforzamento della organizzazione criminale, inducendo negli affiliati, anche per la sua autorevolezza politica, il sentimento di essere protetti al più alto livello del potere legale". Quanto basta per affermare che "il reato è concretamente ravvisabile a carico del sen. Andreotti", anche se "estinto per prescrizione".

tratto da: marcotravaglio.it

28 aprile 2006

I quadrati sovrapposti

Nella figura sono rappresentati 4 quadrati parzialmente sovrapposti con lati di 11 cm, 9 cm, 7 cm e 5 cm. Quanto è la differenza fra l'area della regione grigia e l'area della regione nera?

25 aprile 2006

Il 25 aprile ci ricorda il prezzo e il valore della libertà



Care amiche, cari amici,

il 25 aprile che festeggiamo nelle piazze del nostro Paese ci rammenta, a 61 anni di distanza, il prezzo e il valore della libertà. Ci consegna il compito di mantenere viva la memoria dei fatti nella loro verità e delle migliaia di persone che, combattendo la buona battaglia, hanno aperto un’epoca nuova della nostra storia.
Tra le città liberate il 25 aprile 1945 c’è anche Milano, dove io pure sarò domani a ricordare la nostra rinascita di popolo libero e unito. E’ nell’unità nazionale che festeggiamo, proprio come allora, il bene supremo della democrazia. Per questo occorre una memoria che unisca e non divida. Una memoria che guarda al futuro, non alle recriminazioni e agli odii del passato.
E’ questo il significato di una festa che, come tante volte ci ha ricordato il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, scandisce e scandirà per sempre la vita della Repubblica nata dalla lotta di Resistenza. Quel 25 aprile del 1945 le numerose forze partigiane e comuni che variamente operavano sul territorio nazionale si unirono nell’abbraccio forte della vittoria, dopo la battaglia congiunta e sanguinosa contro l’occupazione nazista.
In quella lotta decisivo fu il contributo delle truppe degli eserciti alleati con l’apporto di alcune divisioni dell’esercito italiano, ai quali dobbiamo e vogliamo rendere onore e merito. Ma in quella lotta decisivo fu anche il contributo di popolo: delle donne e degli uomini che con coraggio, con eroismo, con generosità seppero mettere al primo posto il bene della propria Patria, la dignità dell’uomo, i propri ideali di libertà e giustizia. In loro c’era la speranza e la volontà di vivere essi stessi e di far vivere i propri figli in un Paese libero e giusto.
E’ ricordando quelle donne e quegli uomini che oggi penso ai nostri giovani. Ai quali rivolgo, con affetto, una raccomandazione. Non lasciatevi portare via la storia. Essa vi appartiene. Non lasciate che il sacrificio di chi ha vissuto prima di voi pensando anche a voi, venga dimenticato. Ricordiamo insieme i momenti che hanno fatto grande il nostro Paese; ricordiamo chi ha saputo sacrificare se stesso per farci vivere in questa Italia, uniti e liberi. Abituatevi a pensare all’Italia come alla Patria, leggete la costituzione repubblicana nella sua forza e nella sua indiscutibile attualità, scoprite il valore delle istituzioni democratiche che tutelano i nostri doveri e i nostri diritti, la libertà nostra e quella degli altri, anche di coloro che a quella lotta di liberazione non presero parte.
Ma questo 25 aprile rammenta a tutti noi anche l’urgenza di difendere la nostra Costituzione. La riforma costituzionale che la destra ha portato a conclusione senza un confronto parlamentare stravolge il senso del lavoro della Costituente del 1947 che seppe far prevalere l’interesse generale su quello delle parti e il bene di tutti sulle divisioni ideologiche. Per questo è importante ricordare in questa giornata che la partecipazione popolare al prossimo referendum sia la più ampia possibile e che il no a questa sbagliata riforma costituzionale arrivi da ogni parte d’Italia.
Oggi, come allora, il senso della parola libertà deve essere un simbolo di fratellanza e di pace, non di lotta politica contro qualcuno. E dobbiamo essere degni di quanto abbiamo ricevuto dai nostri padri: l’Italia, un “nuovo” Paese.

Romano Prodi

Lo avrai camerata Kesselring....

Processato nel 1947 per crimini di Guerra (Fosse Ardeatine, Marzabotto e altre orrende stragi di innocenti), Albert Kesselring, comandante in capo delle forze armate di occupazione tedesche in Italia, fu condannato a morte. La condanna fu commutata nel carcere a vita. Ma già nel 1952, in considerazione delle sue "gravissime" condizioni di salute, egli fu messo in libertà. Tornato in patria fu accolto come un eroe e un trionfatore dai circoli neonazisti bavaresi, di cui per altri 8 anni fu attivo sostenitore. Pochi giorni dopo il suo rientro a casa Kesselring ebbe l'impudenza di dichiarare pubblicamente che non aveva proprio nulla da rimproverarsi, ma che - anzi - gli italiani dovevano essergli grati per il suo comportamento durante i 18 mesi di occupazione, tanto che avrebbero fatto bene a erigergli... un monumento.
A tale affermazione rispose Piero Calamandrei, con una famosa epigrafe (recante la data del 4.12.1952, ottavo anniversario del sacrificio di Duccio Galimberti), dettata per una lapide "ad ignominia", collocata nell'atrio del Palazzo Comunale di Cuneo in segno di imperitura protesta per l'avvenuta scarcerazione del criminale nazista. L’epigrafe afferma:

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi
non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti vide fuggire
ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro di ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo
su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
Resistenza

Piero Calamandrei


23 aprile 2006

Ancora Lui e i suoi amici

Berlusconi ha fatto ricorso alla Cassazione per contestare il risultato di Milan-Barcellona. Il Cavaliere ha detto che con un solo goal di scarto non si puo’ parlare di vincitori e perdenti. “E’ vero che il Barcellona ha segnato al 57? minuto - ha aggiunto Berlusconi - ma e’ anche vero che in tutti gli altri 89? minuti non ha mai segnato”. Berlusconi propone una “Grosse Risultaten” che assegnerebbe ad entrambe le squadre un punto e mezzo ciascuna ma grazie allo scorporo dei calci d’angolo ed un premio di maggioranza per via del maggior numero dei tifosi milanisti sugli spalti, i rossoneri dovrebbero aggiudicarsi il match. Intervistato da Tosatti all’uscita dello stadio alla domanda “Cavaliere pensa che il risultato cambiera’?” Berlusconi ha risposto: “Sono fiducioso, Galliani sta verificando i tacchetti dei giocatori avversari e il risultato DEVE cambiare!”
Bonaiuti nel frattempo ha dichiarato che il festeggiamento di Giuly e degli altri spagnoli e’ anticostituzionale e fara’ un esposto al Parlamento Europeo per far rimuovere i clacson alle auto con targa spagnola.
Calderoli nel frattempo ha messo in discussione la partecipazione stessa del Barcellona alla Champions League. “Io avevo chiaramente indicato nella legge, che ho scritto io stesso tra una vignetta e l’altra, che s’intendeva Barcellona in Sicilia e non quella spagnola che si scrive Barcelona. Quindi bisogna rimuovere tre goal al Barcellona e quindi il milan ha vinto 0 a -2?.
Bondi si e’ dichiarato sbalordito dal fatto che truffaldinamente il Barcellona spagnolo si sia spacciato per quello siciliano e dichiara che gli spagnoli vogliono mettere il bavaglio alla UEFA.

autore sconosciuto

21 aprile 2006

Paradosso del gatto imburrato

Il paradosso del gatto imburrato è un finto paradosso, famoso in ambiente scientifico, il quale dimostra come sia possibile arrivare al moto perpetuo.

Le due leggi alla base di questo paradosso sono:
  • un gatto cade sempre sulle zampe (e mai sulla schiena);
  • una fetta di pane imburrato cade sempre dalla parte del burro (derivata dalla Legge di Murphy).
Assunte queste due leggi come valide, basta prendere un gatto e legare una fetta di pane imburrato sul suo dorso (o cospargere di burro la schiena del gatto). Lasciando il gatto da un'altezza ipoteticamente infinita, il gatto tenderà a cadere sulle zampe, ed analogamente farà la fetta di pane imburrato, si creerà quindi un moto perpetuo in cui sia il gatto sia la fetta di pane continueranno a ruotare all'infinito. Se invece il gatto viene fatto cadere da un'altezza finita, per la stessa ragione è impossibile che tocchi terra né sulle zampe né sulla schiena, e quindi rimarrà a mezz'aria, realizzando un dispositivo antigravitazionale.

Il motivo per cui il paradosso viene banalmente falsificato con un esperimento è che gli assunti su cui si basa, per la precisione la legge di Murphy, sono stati presi acriticamente per veri.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

17 aprile 2006

Test di elasticita' mentale

Per correttezza: leggi prima la domanda, cerca di dare una risposta e poi leggi la risposta coretta! Se imbrogli...c**zi tuoi!

Domanda 1:
Come fai a mettere una giraffa in un frigo?

-- Pensaci un po' prima di scoprire la risposta --





Risposta corretta:
Apri il frigo, metti dentro la giraffa e chiudi il frigo.

Questa domanda verifica se tu tendi a fare le cose semplici in maniera eccessivamente complessa.

Domanda 2:
Come metti un elefante in un frigo?

-- Pensaci un po' prima di scoprire la risposta --





Risposta errata:
Apri il frigo, metti dentro l'elefante e chiudi il frigo.

Risposta corretta:
Apri il frigo, togli la giraffa,metti dentro l'elfante e chiudi il frigo.

Questa domanda verifica la tua abilita' nel pensare alle conseguenze delle tue azioni.

Domanda 3:
Il Re leone sta tenendo una conferenza per tutti gli animali. Sono presenti tutti gli animali tranne uno. Quale??

-- Pensaci un po' prima di scoprire la risposta --





Risposta corretta:
L'elefante. Certo...e' nel frigo!

Questa domanda verifica la tua memoria.

Domanda 4:

Anche se hai risposto in modo errato alle prime tre domande, hai ancora una possibilita' di dimostrare le tue capacita'. E' l'ultima ce la puoi fare!

Devi attraversare un fiume. E' infestato di coccodrilli. Come fai???

-- Pensaci un po' prima di scoprire la risposta --





Risposta corretta:
Lo attraverso a nuoto, tanto tutti i coccodrilli sono alla conferenza del Re Leone.

Questa domanda verifica se tu impari in fretta dai tuoi errori.

15 aprile 2006

13 aprile 2006

Il commento di Giorgio (e il mio)

Oggi ho ricevuto questa mail da Giorgio Ober: un mio professore delle superiori, ma soprattutto un mio amico. E' il commento sul questo blog e in particolare sugli ultimi post riguardanti le elezioni che si sono svolte i giorni scorsi. Mi è stato chiesto di pubblicarlo e io lo farò più che volentieri: potrà essere solo un arricchimento di questo spazio.

Ho gradito visitare il tuo pregevole sito. Pregevole per la franchezza e la lealtà (certo, fortemente caratterizzata..) che ti ha sempre contraddistinto e che, noto, continua a permeare ogni istante della tua esistenza.
Il fatto che ti senta “un po' deluso da come sono andate queste consultazioni elettorali” dovrebbe consentirti un’analisi serena della presunzione di onnipotenza della tua parte politica (denunciata dalle facce lunghe offerte alle telecamere fino a notte inoltrata...) che dava per scontato di aver “debellato” il “virus Berlusc”.
Dovrebbe consentirti un’analisi serena sul fatto che uno su quattro dei tuoi simili la pensa diversamente da te, ma come te è un manovale, un dentista, un meccanico, un impiegato, un professore (.. pochi, invero tra questi tuoi simili..) , un ferroviere, un ingegnere, un tossico, un prete, un ricercatore, una donna, …
Che la pensa esattamente al contrario di te e merita assoluto rispetto; lo stesso rispetto che i succitati riservano a te e quelli che, come te, appartengono al gruppo di persone (poche..) per le quali si ha sincera stima, per l’intelligenza e per la preparazione che ti possono offrire..
La lezione impartita dai tuoi simili è che è arrivato il momento dell’amore, dell’autocritica, della disponibilità… ed è finito il momento dell’odio!
Per questo sono in perfetta sintonia quando affermi che “Ci sono milioni di italiani che vogliono dimenticare questa pagina buia della storia repubblicana e finalmente cambiare pagina”

PS: chissà se è poi vero “che abbiamo vinto” e se “con un voto in più” sarà comunque possibile “governare”

PS bis: chissà se il tuo sincero blog potrà ospitare questa mia risposta senza impoverire la sua tradizionale linea di pensiero editoriale e senza suscitare incertezze e mal di pancia ai suoi affezionati lettori…

Certamente non posso non rispondere. La mia modesta analisi su questo voto sarà sicuramente pubblicata prossimamente, ora voglio solo far chiarezza su alcuni punti che sono stati toccati da Giorgio.
Il fatto che nel mio blog si parli anche di politica significa aver voglia di confrontarsi con altre persone. Io non ho preclusioni per nessuno, a parte per le persone che non portano rispetto verso gli altri e verso di me. Ovviamente io cerco di riportare il mio punto di vista senza nessuna presunzione di superiorità. Il mio pensiero è quello di un ragazzo di sinistra maturato attraverso una visione critica di quello che mi circonda. So che ci potranno essere delle persone che non potranno essere d'accordo con quello che scrivo, ma non vedo quale possa essere il problema. Per fortuna il ventennio è finito e ognuno può essere libero di esprimere le proprie idee. Come potrei non portare rispetto per persone che pensano in maniera diversa da me? Oltre che a sostenere le mie idee, cercherò sempre perchè tutti possa esprimere le loro. Al contrario mi opporrò sempre con chi non ha rispetto delle regole. Berlusconi è proprio la sintesi di questo (sono stato buono). Non voglio fare nessuna accusa, ma è stato per anni l'esempio dell'uomo furbo che attraverso la distorsione della realtà ha sempre fatto i propri interessi a scapito di quelli degli altri. Sono deluso perchè ancora moltissime persone hanno promosso questo modello e non perchè un partito di cui non condivido le proposte abbia ancora un largo consenso tra la gente.
Quindi ben venga il confronto costruttivo, forse l'unico modo per crescere tutti quanti assieme.

"Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinchè tu lo possa dire." (Voltaire)

Google Calendar

Finalmente è arrivato Google Calendar! Ecco una screenshot della pagina principale.

12 aprile 2006

Il giorno dopo, un altro giorno?

E' da qualche giorno che non scrivo, perchè un po' deluso da come sono andate queste consultazioni elettorali. E' vero che abbiamo vinto (con un voto in più si può governare), ma il virus Berlusc non è stato ancora debellato (ma quanti voti ha preso FI?!?). Forse un giorno l'Italia avrà gli anticorpi necessari per guarire, chissà...
Ci sono milioni di italiani che vogliono dimenticare questa pagina buia della storia repubblicana e finalmente cambiare pagina. Non deludeteci.

"Forza Professore!"

06 aprile 2006

Elezioni politiche

Ci siamo quasi: ormai manca meno di una settimana al voto. Cosa si può dire ancora? Durante questa campagna elettorale si è già parlato tanto e forse troppo. Quando la politica si trasforma in spettacolo la gente si allontana e perde fiducia. Per questo credo sia necessario abbandonare le polemiche di queste settimane e andare a votare con serenità, per poi cominciare a lavorare, lavorare seriamente.
Dire che uno ha ragione e l'altro ha torto, sarebbe sicuramente riduttivo, ma dire che comunque vada non cambierà nulla lo è ancora di più. Domenica mattina andrò a votare e indicherò chi credo abbia le migliori credenziali per governare e allo stesso tempo giudicherò il lavoro fatto dai nostri rappresentanti in questi ultimi cinque anni. Non bisogna essere ne di destra ne di sinistra per dare un giudizio negativo a questo governo. Basta andare a vedere i risultati ed è evidente che gli obiettivi (condivisibili o meno) non sono stati raggiunti. Altro fatto negativo è il voler nascondere i problemi del Paese. Ascoltando Berlusconi sembra che tutto vada bene e che i problemi che ci sono non siano da imputare al suo operato, come se al governo ci sia stato qualcun'altro. Siamo tutti "coglioni"?!? Per questo indicherò l'Unione come prossima forza di governo. Ma il mio non sarà solo un voto per bocciare il lavoro fatto in questi cinque anni, ma anche voto per indicare il progetto presentato dai Democratici di Sinistra che è quello a me più vicino.
Comunque vada sarò felice di una cosa: del fatto di aver potuto andare a esprimere la mia preferenza. Può sembrare una banalità, ma non lo è affatto. I nostri nonni, quando era giovani, il diritto di voto non lo avevano e lo hanno conquistato anche con il sangue. Ora noi abbiamo il dovere morale di esercitare questo diritto. Votare significa anche rafforzare la nostra democrazia ed è per questo che l'elezione dei nostri rappresentanti è un momento di fondamentale importanza per una società civile.
Un augurio per le prossime elezioni. E' troppo presto per parlarne? Credo di no e che sia necessario cominciare a pensarci già da martedì prossimo. Quello che vorrei è che trovare più giovani e più donne.

Buon voto a tutti.

Joan Baez a Trento

Ieri a Trento si è esibita in concerto, la poetessa del folk, Joan Baez. Non si poteva certo mancare ad un appuntamento così. E così insieme a giovani e meno giovani ho assistito allo spettacolo proposto da uno dei simbolo della contestazione degli anni '60. Ha proposto canzoni del suo repertorio classico, ma anche brani del nuovo disco appassionando generazioni diverse, ma unite dagli stesso sogno di mondo più giusto.
Nonostante i suoi 65 anni, l'energia è quella di 40 anni fa quando riempì con la sua musica i cuori di migliaia di giovani presenti a Woodstock. Purtroppo, come lei ci ricorda, anche i problemi del mondo non sono cambiati e quelli c'erano negli anni '60 continuano ad esserci oggi. Ed è proprio per questo che ancora gira per il mondo a portare il suo messaggio di pace.

04 aprile 2006

Grazie Silvio

Siamo coglioni? Va bene! E allora... se ne vada fuori dai coglioni.
Coglioni di tutta Italia, unitevi.

03 aprile 2006

Gatto (enigma)

Supponiamo di avere una corda lunga quanto la circonferenza terrestre (cioè all'incirca 40000 km), che si trova distesa lungo l'equatore. Tagliamo la corda, aggiungiamone un metro, riannodiamo il tutto ed abbiamo un nuovo anello a distanza costante dalla superficie.

Può un gatto passare tra la corda e la terra? Perchè?
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