f Nik's room: Ciao Mario Rigoni Stern
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19 giugno 2008

Ciao Mario Rigoni Stern

Lunedì ci ha lasciati Mario Rigoni Stern. I suoi libri sono stati miei compagni durante i periodo della scuola. L'anno scorso ho avuto l'occasione di incontrarlo e ascoltarlo: un privilegio poter ascoltare persone con qualità come le sure.
Come meglio ricordarlo, se non con un pezzo tratto da un suo libro.

Ho ancora nel naso l'odore che faceva il grasso sul fucile mitragliatore arroventato. Ho ancora nelle orecchie e sin dentro il cervello il rumore della neve che crocchiava sotto le scarpe, gli sternuti e i colpi di tosse delle vedette russe, il suono delle erbe secche battute dal vento sulle rive del Don. Ho ancora negli occhi il quadrato di Cassiopea che mi stava sopra la testa tutte le notti e i pali di sostegno del bunker che mi stavano sopra la testa di giorno. E quando ci ripenso provo il terrore di quella mattina di gennaio quando la Katiuscia, per la prima volta, ci scaraventò addosso le sue settantadue bombarde.

da Il sergente nella neve, Einaudi, 1965)

Un giorno ricevetti una lettera da San Pietroburgo (allora si chiamava Leningrado): di un uomo che, avendo letto il mio libro tradotto in russo, mi scriveva, so chi mi ha sparato la notte del 26 gennaio. Quando gli Alpini ruppero l'accerchiamento a Nikolajewka. "In quella notte ci siamo sparati, ma per fortuna siamo tutti e due vivi".

(dall'intervista al programma di Rai Tre Che tempo che fa, 2006)

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